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Tradizioni - Curiosità - Storia


Il nome Portalbera deriva da”albar o albera” ovvero i “pioppi”, che costituiscono la tipica vegetazione lungo le sponde del Po.
Era un porto fluviale da qui il nome “porto-albera”.
Le prime notizie relative a questo borgo risalgono al 943 quando venne donato al Vescovo di Pavia da parte del re Ugo di Provenza.
Causa la sua particolare posizione il paese fu in passato un punto strategico di grande importanza e fu teatro di scontri cruenti tra Pavesi e Piacentini alleati con i Milanesi che volevano impossessarsidel borgo.
Nel 1236 il Vescovo Ribaldo fece innalzare un imponente castello allo scopo di utilizzarlo come residenza estiva.
Nel corso dei secoli venne assalito varie volte: nel 1299 Alberto Scotti lo conquistò con la forza, nel 1525 fu saccheggiato dai Lanzichenecchi (I lanzichenecchi erano dei soldati mercenari di fanteria provenienti dalle regioni del Sacro Romano Impero, che combatterono tra la fine del XV e la fine del XVII secolo).
I Vescovi di Pavia mantennero il dominio del borgo fino al 1753 quando passò al Regno di Sardegna. Bisogna ricordare che anche a Portalbera, nel 1459, venne concesso uno statuto proprio, per amministrare patrimonio e giustizia.
Da visitare la Parrocchiale dedicata a “Maria Vergine Assunta”, fu edificata nel 1714, l’interno a navata unica conserva l’altare maggiore e la balaustra in marmi policromi.
Curiosità:
Portalbera gestiva in passato una ventina di mulini sul Po utilizzati dalla gente della collina per macinare il grano. Nel corso del ‘700 vennero requisiti dalle truppe austriache e la popolazione fu costretta a cibarsi di legumi.

Comune di Portalbera Oltrepò Pavese

 

Comune di Portalbera
Via G. Mazzini 1
27040 Portalbera PV

 

Dista da: Pavia km. 22, da Stradella km. 3
Popolazione Residente: 1.577 (M 778, F 799)
Superficie: 4,68 Kmq
CAP 27040
Prefisso Telefonico 0385
Codice Istat: 018118
Codice Catastale: G895
Denominazione Abitanti: portalberesi
Santo Patrono: Maria SS. Assunta
Chiesa parrocchiale di: Santa Maria Assunta
Festa Patronale: 15 agosto
Etimologia: Risalente al X secolo, il toponimo nasce dall'unione di "porto", riferito ad un antico porto sul Po, e "albera",derivante dal termine dialettale albra, in italiano "pioppo".

Frazioni:Crocetta, Durina, San Pietro

Comuni Confinanti: Arena Po, Spessa, Stradella

 

Musei nel Comune di Portalbera: Raccolta Museale Etnografica Franco Leoni
Il paese, situato in posizione strategica alla foce del torrente Versa, posto sulla riva destra del Po,al quale doveva la propria esistenza, da cui la gente locale "quasi tutti pescatori" ne traeva sostentamento assieme all'agricoltura.

In epoca antica era un porto sul grande fiume e con un ponte di barche che collegava le due sponde del fiume, garantendo un flusso intenso di commercianti e pellegrini che dovevano attraversare il Po meta obbligata per continuare il loro viaggio.

Il borgo fu a lungo conteso tra le Diocesi di Piacenza e Pavia.
Nel 943 il Re Lotario donò Portalbera al Vescovo di Pavia, ma per più di 200 anni si protrassero le controversie con i piacentini, tanto è vero che nel 1216, alleati con i milanesi, distrussero la locale fortezza.
Distrutta nuovamente nel 1299 dal signore di Piacenza, Alberto Scoto, nel 1300 pervenne al Vescovo di Pavia.
Guido Langosco, assieme a tutto l'oltrepo passo al regno di Sardegna nel 1743. La parrocchiale, dedicata all'Assunta, è un tempio edificato nel primo 700.
Pure settecenteschi sono il Coro ligneo, gli altari, e il campanile. Accanto alla parrocchiale vi è il castello, restaurato e rimaneggiato più volte.
Si presenta attualmente sotto l'aspetto di un edificio residenziale del 700.
Prevalentemente agricolo è l'economia di Portalbera: agricoltura di pianura che produce frumento e barbabietole da zucchero.
Presente anche azienda artigianale che operano nel campo del legno, delle vernici, dell'arredamento, e dei liquori.